di MARIO SILVANO
Il 1572 è un anno sfortunato per i Novesi. Genova, per necessità militari, ha bisogno di disporre con urgenza di efficienti comunicazioni viarie e perciò stabilisce di dare immediato inizio al rifacimento della strada Genova-Valpolcevera-Bocchetta-Voltaggio-Gavi-Novi. A questo scopo ha nominato un suo Commissario destinato a sovraintendere a tale importante realizzazione.
Alla nostra comunità è destinato il pesante onere finanziario richiesto per il tratto viario Novi-Gavi. I Padri del Comune sono angustiati per l’improvvisa spesa straordinaria che grava sulle casse comunali ormai esauste, ma le autorità superiori non ammettono dilazioni e minacciano severi provvedimenti in caso di inadempienza. I lavori devono iniziare senza alcun indugio.
Come se ciò non bastasse, un’altra inopinata pretesa giunge dal Capoluogo: è stato istituito il dazio sull’olio d’oliva prodotto dalle Riviere e che viene distribuito nelle varie località del Dominio. I sudditi vengono ancora oberati da questo tributo su un prodotto essenziale all’alimentazione. Continua a leggere