di P.E.B.
Nel numero di settembre del 1999 della rivista Novinostra, parlando dei soprannomi e diminutivi novesi, avevo accennato a “Censéin” ed al più celebre fra i portatori di questo appellativo: Vincenzo Bruno. Mi piace tornare sull’argomento, avendo da sottolineare qualche particolare inedito.
Noi l’abbiamo conosciuto ormai sessantenne come uomo ben portante e di bell’aspetto. Era stato certamente un bel giovanotto quando impalmò una fanciulla della borghesia novese. Sembra che la famiglia fosse inizialmente un poco perplessa: Vincenzo Bruno, come lavoro, faceva il maestro di ballo. Da ottobre a giugno insegnava a Genova alle fanciulle ed anche ai giovanotti della Superba i passi del tango, del valzer, della mazurca, della polca, ecc. Nei periodi estivi era in vacanza dalle sue parti e la famiglia Tacchino l’aveva invitato a dare una mano al Lavagello di Castelletto d’Orba ove venivano organizzate serate danzanti in genere al sabato ed alla domenica. Era responsabile per la scritturazione delle orchestre e dei cantanti. In pratica gli era stata data quasi mano libera. Continua a leggere