NOVI nella raccolta cartografica dell’Archivio di Stato di Genova

di CATERINA BARLETTARO – OFELIA GARBARINO

702)

(B. 12 bis)

NOVI, 1

[Novi Ligure]

(Basaluzzo, Fresonara, Pasturana, Pozzolo Formigaro, Tassarolo)

Tipo geometrico dei confini di Novi con Pozzolo, Frossonara, Basaluzzo, Pasturana e Tassarolo (S)

E. Marengo, Raccolta Cartografica, A.S.P.,n. 207 1. Copia ricavata nel 1772 dalla tavola che fa parte dell’Atlante B; attraverso l’esame dei suoi elementi intrinseci ed il confronto con altri documenti analoghi, può essere giudicata opera di Giacomo Brusco.

 

704)   NOVI, 2

(Cassano Spinola, Pozzolo Formigaro, Serravalle Scrivia)

Veduta di Nove [Novi] e molini, fiume Scripia [Scrivia], Casciano, Serravalle con alcune strade in quel territorio (1).

E. Marengo, op. cit., n. 208. Interessante, nella parte sinistra del foglio, la raffigurazione del paese e del territorio di Casciano con indicazioni, relative ai mulini e al confine, che si ritrovano in Cassano 2, la quale, a sua volta, sembra di epoca precedente. La carta, di autore anonimo, risale alla fine del sec. XVII.

 

704) NOVI, 3

(Cassano Spinola, Carezzano, Gavazzana, Paderna, Tortona, Villalvernia)

Disegno della Scrivia per le differenze di Novi con Tortona (E)

 E. Marengo, op. cit., n. 209. Novi e Tortona (E) 3. Interessante la visione della Fraschetta, dei castelli tortonesi, dello Stradone tra Serravalle e Rivalta lungo la sponda sinistra della Scrivia. La carta presenta una tecnica prospettica tipica del sec. XVII.

 

705) NOVI, 4

(Basaluzzo, Bosco Marengo, Cassano Spinola, Gavi Ligure, Pasturana,

Pozzolo Formigaro, Serravalle Scrivia, Tassarolo, Villalvernia)

Carta del territorio di Nove (8)

e. marengo, op. cit., n. 210. Interessante esempio di carta del territorio di Novi; si può ritenere, senza dubbio, opera di Lotario Onsanti 4. Vi sono in particolare evidenza il tracciato della viabilità e le proprietà fondiarie lungo i confini. Numerosissimi i toponimi.

 

706) NOVI, 5

e. marengo, op. cit., n. 211. Copia della precedente Novi 4.

 

707) NOVI, 6

e. marengo, op. cit., n. 212. Abbozzo della carta precedente, Novi 4.

 

708) NOVI, 7

(Arquata Scrivia, Busalla, Gavi Ligure, Isola del Cantone, Mignanego, Ronco Scrivia, Serravalle Scrivia, Voltaggio)

Tipo dimostrativo della strada tendente da Genova a Novi passando per la Bocchetta e Giovi (S)

e. marengo, op. cit., n. 213 5. La carta, la cui relazione, stesa nel 1729 da G. B. Rolletti, è andata dispersa, rileva una tecnica prospettica molto rozza, dal semplice valore dimostrativo.

 

709) NOVI, 8

(Arquata Scrivia, Cassano Spinola, Isola del Cantone, Serravalle Scrivia, Tortona)

La vera pianta del Castello con li Molini di Nove, dominio dilla Ser.ma Repub.ca di Genua con la descriptione dilla Scrivia fiume et de luochi vicini incominciando dal Castellaro tortonese sino a Prato Bissara (1).

Sottoscritta da Silvio Bonamano Matematico. Data: 29 luglio 1594.

Misure: cm. 42,5 x 55. Disegno a penna, in bianco e nero. Scala grafica di miglia tre levando però il letto dil fiume con l’Argine = mm. 138, scala numerica 1: 31728.

Orientazione = 165°. Si legge, sulla sinistra della carta, oriens e, sulla destra, occidens.

 

Disegno approssimativo, eseguito con tecnica abbastanza arretrata, riguardante il castello e i mulini di Novi col corso del fiume Scrivia dal Castello Tortonese sino a Prabissara (E) e i dintorni. I mulini di Novi sono rappresentati verso il centro della carta: da essi si snoda la strada de Mulini de Novi che, congiungendosi con quella di Serravalle giunge alla Porta dil Zerbo, alla cui destra è disegnato il castello di Novi con la torre merlata. Insieme al tratto suddetto del fiume Scrivia, compaiono anche i seguenti corsi d’acqua: Borbera, fiume che discende dalla Val de Ratti, il riaro di Stazzano, il riaro di Cassano, il riaro di Sant’Antonio, il riaro dil Gambara. Compaiono castelli, case, chiese, molini che simboleggiano le località adiacenti maggiori e minori (Arquata, Rigoroso, Serravalle, Cassano, Tortona). I non molti toponimi sono limitati al territorio immediatamente adiacente al fiume e alle strade.

 

710) NOVI, 9

Pianta delle Fortificazioni di Novi (E)

Senza sottoscrizione. Data: 1673 d’agosto.

Misure: cm. 71,5 x 52. Disegno a penna, in bianco e nero. Scala grafica di palmi 1000 = mm. 155; sul verso, scala numerica di 1 : 1560 (S). Orientazione a S = 180°. Con indice alfabetico (dalla A alla O).

Disegno delle fortificazioni attorno alla città di Novi – non rappresentata – e degli agglomerati al di fuori di esse, corrispondenti alle seguenti porte: Porta S. Pietro, Porta Cappuccini, Porta S. Francesco, Porta di Genova, ostarie e case sono disegnate con prospettive convenzionali ribaltate e con i tetti tratteggiati; a tratteggio sono anche le colline circostanti. Sono tracciate alcune strade senza indicazioni. Mancano i toponimi. La carta si può confrontare con Gavi (S) dello stesso anno, e dello stesso autore anonimo.

 

711) NOVI, 10

(Pozzolo Formigaro)

Tipo geometrico della strada detta di Tortona con i suoi rispettivi confini (I).

Sottoscrizione e data: Matteo col. Vinzoni il 1763 di Genaro.

Misure: cm. 133,5 x 59. Disegno a penna, colorato ad acquarello. Scala grafica di Trabucchi cento di Nove = mm. 130. Orientazione = 315° (cioè a NW). Con indice alfabetico (dalla A alla M).

Comprende il territorio che, dalla porta S. Pietro e da quella dei Capucini della città di Novi, si estende fino ai confini con Possolo. Compare il Rivo detto di Serravalle. Una parte della cinta delle mura che circondano il centro abitato è raffigurata all’estremo lembo sinistro della carta; al di fuori delle mura, è visibile la pianta di una zona comprendente degli edifici che recano i nomi dei rispettivi proprietari. Così anche lungo la strada detta di Tortona, da ambo i lati, nomi di privati si riferiscono ai corrispondenti terreni o fondi. Sono delineati anche tratti delle strade conducenti ad Alessandria e a Possolo che, come quella diretta a Tortona, si dipartono dalla Porta de Capucini; una via al di fuori della cinta urbana collega le porte tra loro; sono rappresentate anche la strada del Ergine e altre secondarie, senza denominazione. È leggibile qualche toponimo riguardante proprietà e tenute; una rimerlata è ubicata presso la strada che conduce a Pozzolo Formigaro.

Una tabella racchiude l’indice, che specifica i punti in cui la strada che conduce a Tortona dovrebbe subire delle modifiche.

 

712) NOVI, 11

Copia di Novi, 12, ma più affrettata ed imprecisa; mancano alcuni particolari e differisce anche nei colori.

 

713) NOVI, 12

(Pozzolo Formigaro)

Tipo geometrico della strada chiamata di Alessandria, del corso del Rivo detto di Serravalle, della strada proposta, con li loro rispettivi Confinanti (I)

Sottoscrizione: Matteo Colonnello Vinzoni. Data: Nove di Genaro 1763.

Misure: cm. 328 x 63; su otto fogli riuniti insieme. Disegno a penna acquarellato. Scala grafica di Trabucchi 100 = mm. 140. Orientazione a 250°. Con indice alfabetico e indice numerico Degl’Aquedotti nominati le Fughe di Gazzo, e loro rispettivi Proprietari.

Diversamente che in Novi, 10, in cui interessava rappresentare la variabilità verso NE, è qui delineata la strada che, dirigendosi verso W, conduce ad Alessandria. È visibile il tratto compreso tra la Porta de Capucini (a sinistra) e i Confini del Bosco di Possolo, dove è ubicata la sede della riscossione del pedaggio (sull’estrema destra). Parte della pianta di Novi, col tratto della cinta muraria e indicazione di chiese e conventi, è raffigurata nell’estremo lembo superiore sinistro. È tracciato il corso del Rivo detto di Serravalle che, per un lunghissimo tratto, si affianca al percorso della strada indicata nel titolo.

La carta si limita a rappresentare solo le strade e gli elementi del territorio che si trovano nelle immediate vicinanze, quali l’idrografia e gli insediamenti umani. Tra questi ultimi, appaiono, in pianta, Cassine, Cassinette, Capanne, una Paniola, il Castello di Gazzo e alcune grosse proprietà denominate Cattanea, Pelegra, Maddalena. Dei fondi situati presso le strade sono indicati i nomi dei proprietari. Non appare neppure la vegetazione, eccetto il lungo viale che conduce alla proprietà San Martino de RR. PP. di Santa Cattarina di Genova e alcuni alberi che contornano una cassina. Oltre al rivo predetto, sono raffigurati anche bedali e fosse. Interessante è l’indicazione di fughe (rogge d’irrigazione) di cui vengono specificati i nomi dei proprietari.

Scopo della carte è mostrare come la viabilità lungo la strada di Alessandria risulti disagevole a causa dello straripamento di corsi d’acqua vicini; inoltre vi sono siti, che servono di Strada, e di Bedale: per questo motivo si progetta una strada (M) più lontana da detti corsi e dalle rogge d’irrigazione.

 

714) NOVI, 13

Descrizione fatta a vista in Febraro 1738 dell’Alveo del Fiume Scrivia, e sue adiacenze nel sito della Chiusa, e Molini di Novi (I).

Senza sottoscrizione, ma sul verso si legge: Tipo del Corso della Scrivia, e Molini di Novi fatto dall’ Ing. Lotario Onsani 6. Tuttavia per le caratteristiche interne, non può trattarsi che d’una copia ricavata dall’originale; presumibilmente, l’autore della copia è Matteo Vinzoni, come si deduce da un’annotazione posta a penna sul verso della copia di Novi, 13, indicata come Novi, 28. Manca la data, ma sul verso di Novi, 28, si legge: 1738.

Misure: cm. 72,5 x 53. Disegno a penna colorato ad acquarello. Mancano la scala grafica e quella numerica. Orientazione ad W.

Nel centro del foglio è rappresentato il limitato tratto dell’alveo della Scrivia compreso tra la Torre di S. Bartolomeo e il Molino della Torre, raffigurati in veduta prospettica. Nell’alveo suddetto compaiono isole e un’ampia area di Ghiara. Sono tracciati ed acquarellati in grigio, il sentiero che porta alla chiusa e la via che dal Molino della Torre conduce a Cassano 7.

Dall’indice si ricavano notizie inerenti la costruzione di doppie Palificate nelli anni 1729 e 1732, di due penelli o’ sia Ripari e di un’Armatura d’Asse, e Pali che […] si trova assai logora e in parte distrutta. Si indicano i punti in cui andrebbero apportati rinforzi per rendere adeguata l’arginatura e quindi proteggere le aree limitrofe con vegetazione.

 

715) NOVI, 14

Piano geometrico dei siti adiacenti a Ponente della Città di Novi risguardante alcune opere da farsi intorno alcuni fossi, ed acquedotti (S).

Sottoscritta: Tenente Ing.re Ronco. Data:  settembre 1774.

Misure: cm. 97 x 64. Disegno a penna e acquarellato. Scala grafica di mille palmi = mm. 191; sul verso è indicata la scala numerica di 1:1320 (S). Orientazione a 21°, desunta da una rosa dei venti a otto rombi. Con indice alfabetico (dalla A alla H).

Disegno schematico anche se chiaro e preciso. Buona parte del foglio è occupata dal piano di una parte della città di Novi,  rappresentato solo nel perimetro e non nei dettagli interni. È visibile solo la linea della cinta muraria, con le porte di Genova, di S. Francesco, dei Capucini, di S. Pietro, e il territorio che si estende verso NW, al di fuori di essa. Una vasta estensione del terreno appare coltivata (campi a tratti alternati) con alberi sparsi che indicano le terminazioni dei poderi. Sono presenti anche aree prative ed orti: la porzione de’ prati detti Lodrino e i prati nominati il Negrone. Schematicamente indicate le piante di pochi edifici situati presso la Porta dei Capucini, da cui si dipartono la strada omonima, la strada di Alessandria, la strada di Tortona; una strada collega esternamente le diverse porte fra loro. Scopo è quella di rappresentare dettagliatamente parte della conduttura fognaria e di indicare i ripari per sistemarla. È disegnato il fosso che contorna le mura (A) e i punti terminali delle condutture; è specificato che le acque nere dal fosso dovrebbero riversarsi in un canale (n. 6) e da questo sboccare in uno più ampio (n. 7) che attraversa, per un buon tratto, il terreno coltivato; invece, alcuni proprietari fondiari avevano fatto lavori per deviarle e convogliarle verso i suddetti prati ed i paesani avevano fatto scavi abusivi (B), per estrarne le grassure o nitte. Altre indicazioni, deducibili dall’indice, interessano canali e il sistema di irrigazione dei prati ed orti già ricordati.

 

716) NOVI, 15

Tipo geometrico che rappresenta la posizione de’ molini di Novi, con loro pertinenze e aggiacenze presso il fiume Scrivia, nello stato in cui si trovavano sul fine dell’anno 1772 in cui n’è stato formato il tipo originale concordato dalli rispettivi Ingegneri (I).

Sottoscritta: Girolamo Gustavo Cap.no Ing.re. Data: Torino li 10 Luglio 1779.

Misure: cm. 108 x 32; su tre fogli riuniti insieme. Disegno a penna e acqurellato. Scala grafica di trabucchi 80 di Piemonte, cioè 986 palmi di Genova = mm. 209; a tergo è indicata la scala numerica di 1 : 1188 (S). Con indici.

Il Gustavo, adottando la caratteristica tecnica piemontese, raffigura piccola parte dell’alveo del fiume Scrivia e una limitata area che si estende oltre la ripa sinistra dalla parte di Novi. Sono presenti nell’alveo, grosse isole sabbiose e banchi di ghiaia (raffigurata con punti); una linea a tratteggio specifica la  direzione del corso del filone maggiore del fiume Scrivia nell’anno 1772 in dicembre. Sono rappresentati in pianta, sulla destra del foglio, gli edifici del molino dell’Arbora,  vicino ad una masseria presso cui appaiono una vasta area campiva, vigneti, un viale alberato e, poco distante, sempre in pianta,  il molino denominato della Torre.  Lungo la predetta sponda del fiume sono indicati il Principio del Rivone (a sinistra), rappresentato con curve sfumate, aree campive e alberate. Tutte queste indicazioni si deducono dall’Indice relativo allo stato attuale delli sudetti Edifizi, che occupa la metà inferiore della parte sinistra del foglio.

Interessante l’indicazione dell’erosione prodotta dalle acque fluviali alla predetta sponda sinistra in seguito all’andamento del fiume col suo corso principalmente inclinato. Ciò ha prodotto danni ai mulini, specie a quello della Torre e alle bialere. Il Gustavo propone la costruzione di un nuovo mulino da ubicarsi al di sopra di quello della Torre, di una nuova chiusa, di due bialere, una delle quali condurrebbe l’acqua alla bialera del Molino dell’Arbora, di “ripari” per difendere le ripe dalla corrosione del fiume. Le opere progettate sono acquarellate in giallo. Tutte le indicazioni relative a questi progetti sono ricavabili dall’indice relativo al Piano de’ Ristori proposti nell’annessa relazione (mancante) che occupa la metà inferiore della destra del foglio.

 

717) NOVI, 16

(Cassano Spinola, Serravalle Scrivia)

Carta Topografica del corso del Fiume Scrivia compreso tra la Commenda di S. Bartolomeo, ed il Molino Emanuele coi laterali Siti adiacenti (I).

Con indice numerico (composto da 31 numeri) sottoscritto: Cassano Spinola, li 22 settembre 1779.  Vincenzo Denis Ing.re Topog. di S. M. il Re di Sardegna, Gerolamo Gustavo Cap.no Ing.re della Ser.ma Rep.ca di Genova. Con indice alfabetico (dalla A alla D) sottoscritto: S. Bartolomeo di Serravalle li 3 settembre 1779. Faldella Idraulico di S. M. il Re di Sardegna, Glicerio Sanxay delle Scuole pie Consultore Fisico Matem.co della Ser.ma Republ.ca Girolamo Gustavo Cap.no Ing.re per la Ser.ma Republ.ca di Genova.

Misure: cm. 96,5 x 62,5. Disegno a penna colorato ad acquarello. Doppia scala grafica: di Trabucchi 450 di Piemonte = mm. 192: di Canne 430 di Genova di Palmi 12 caduna  =  mm. 192. Orientazione  =  318°.

Comprende il tratto del corso del fiume Scrivia che va dalla Commenda di S. Bartolomeo, presso il confine tra Serravalle e Novi, fino al Molino Emanuele e al Molino di Villa, oltrepassando il confine col territorio di Cassano Spinola. Sono segnati meandri, tratti di alveo abbandonati, banchi di ghiaia, tutti segnati con punti e, in verde, le aree con vegetazione. In detto corso confluiscono il Rivo delle Moglie, il torrente denominato il Rito, e il Rivo di Villa. Nelle immediate adiacenze, appaiono terreni variamente coltivati e alberati, con simboli diversi per i vigneti e con le diverse essenze arboree, secondo la tradizione della tecnica piemontese. Non sono indicati centri abitati, né strade, ma varie case isolate, cascine, molini e fornaci. Numerosi i toponimi riguardanti corsi d’acqua, località, tenute, case e cascine.

L’indice numerico, con riferimenti a chiese e case, specifica anche la linea AB fondamentale diretta dalla Torre di S. Bartolomeo riguardante levante, all’angolo del Molino Emanuele situato verso il Fiume. Segue l’indice alfabetico per le Chiuse e Ripari che si progettano. Evidentemente, era questo lo scopo del rilevamento della carta, derivare l’acqua alli Molini di Novi, con la conseguente necessità di “ripari” per proteggere i canali e la Nuova Bealera; se ne ha una ulteriore conferma nel fatto che il rilevamento è stato eseguito, oltre che dal Gustavo, da un idraulico e da un fisico, rispettivamente appartenenti all’amministrazione savoiarda e genovese. Il tutto è un’ulteriore prova dell’importanza che l’attività molitoria aveva nei dintorni di Novi, come mostrano anche le carte successive.

 

718) NOVI, 17

Copia di Novi, 16.

 

719) NOVI, 18

(Cassano Spinola, Serravalle Scrivia)

Tipo regolare dell’andamento di una porzione del Fiume Scrivia decorrente fra li Territori di Serravalle, e Novi alla sinistra, e di Cassano alla destra, nel qual tipo vengono configurati due progetti per la deviazione delle Acque alli Molini di Novi, e opere tendenti alla diffesa di sua Bealera (I).

Sottoscrizioni: Faldella Idraulico di S. M. il Re di Sardegna, Glicerio Sanxay delle Scuole Pie, Consultatore Fisico Matematico della Ser.ma Republ.ca di Genova. Girolamo Gustavo Cap.no Ingegn.re per la Ser.ma Republ.ca di Genova.  Data: Da S. Bartolomeo di Serravalle li 3 settembre 1779.

Misure: cm. 196 x 41; su quattro fogli incollati. Disegno a penna, acquarellato. Doppia scala grafica di Trabucchi = mm. 156 e di Canne di palmi 12 = mm. 153. Scala numerica di 1 : 1200 (S). Orientazione quasi ad W. Con indice alfabetico.

La rappresentazione comprende precisamente il territorio tra i Molini di Novi denominati dell’Albara, il Molino della Torre fino alla Commenda di S. Bartolomeo e alla Cassina della Barca. È raffigurata  la parte dell’alveo direttamente interessata alla deviazione delle acque, cioè quella presso la Commenda di S. Bartolomeo e la Cassina suddetta e la riva sinistra (quella verso Novi); sulla parte destra del fogli è rappresentata una vasta zona ghiaiosa con isole ricoperte da vegetazione erbacea o gerbide; a matita si indica l’utilizzazione del suolo (si legge: vigna, campivo, arborato, gerbido; alcune volte ricorre il termine goretta). Sulla sinistra del foglio, con la tecnica tipicamente piemontese sono rappresentati campi e soprattutto vigneti; colture si trovano anche presso la Commenda. Con tecnica a sfumo sono rappresentate le alture (in alto, a sinistra) e la ripa alta e scoscesa del fiume. Lo scopo della carta è quello di rappresentare due progetti per la derivazione delle acque alli Molini di Novi, che comportano la costruzione di una o due chiuse, in due diverse posizioni a seconda dei progetti, “ripari” e lavori necessari. Indicati le Bealere, anche quelle antiche, canali, fontane, ponti. Un tratto geometrico punteggiato segna il confine tra Serravalle e Novi.

Al centro, verso il basso, sono il Proffilo della Chiusa inferiore scala di piedi sei = mm. 58), il Proffilo de’ terreni secondo la Linea pontillata in rosso e il Proffilo de’ terreni secondo l’andamento della Chiusa inferiore (scala di piedi 24 = mm. 82).

 

720) NOVI, 19

Copia della carta precedente, con varianti nei colori e nei simboli. La rappresentazione risulta più affrettata, salvo che nell’estrema parte destra, dove la vegetazione è raffigurata in modo più accurato che nella carta precedente.

 

721) NOVI, 20

(Cassano Spinola, Tortona, Villalvernia)

Tipo di diversi beni di Particolari nel Territorio di Novi e il Bedale in riva al fiume Scrivia che conduce l’acqua al Molino denominato Manuele, Giurisdizione di Tortona, spettante al Sig.  Marchese Emilio Buronzo Signoris Bussetti (E).

Sottoscrizione: Ingeg.re Ant.o Ronco. Data: Febbraio 1788.

Misure: cm. 106,5 x 37,5. Disegno a penna, colorato ad acquarello. Scala grafica di  Canne di palmi 12 per ognuna = mm. 212; a tergo, sulla scheda d’archivio, scala numerica di 1:3456. Orientazione, desunta da una freccia, a NW. Con Indice, allegato a parte, che costituisce una vera e propria relazione dello stesso ingegnere.

Comprende parte del fiume Scrivia e la parte del territorio di Novi, che si estende lungo il suo corso. Agli estremi lembi della carta, in basso, troviamo le scritte: Giurisdizione del Feudo di Cassano (a sinistra) e  Giurisdizione di Tortona (a destra). Il territorio a sinistra della Scrivia appartiene al Dominio di Villalvernia, sotto la giurisdizione di Tortona per la parte raffigurata all’estremità destra della carta, mentre, nella parte inferiore del foglio, viene rappresentata, mediante punti, un’area ghiaiosa, al disopra della quale appaiono il tratto suddetto del fiume Scrivia e il bedale, che  con un tracciato irregolare giunge fino al Molino detto Manuele. Questo è situato nel già ricordato Dominio di Villalvernia Territorio sotto la giurisdizione di Tortona,  cui appartengono le Terre dell’Ill.mo Sig. Marchese Emanuele Passalacqua.  Procedendo da sinistra verso il centro, si vedono rappresentati Parte della posizione detta la Fraschetta e i fondi appartenenti a diversi cittadini di Novi in località Busseto. Si leggono i nomi dei proprietari: Fratelli Negroni, Sig.ra Teresa Spinola, Gentile, RR. PP. del Carmine, Sig. Giambattista Serra di Nove. La parte maggiore del territorio, al centro e a sinistra della carta, suddivisa in tali fondi, spettanti ad alcuni cittadini di Novi, rientra nel Genovesato. Si osservano terreni alberati, zone scoscese (in color grigio sfumato), con vegetazione arborea sparsa. I corsi d’acqua sono acquarellati in color azzurro, più o meno intenso e le loro rive in grigio; nell’alveo del fiume, due frecce indicano la direzione del corso d’acqua. Il territorio descritto consiste in una limitata area rurale, in cui si trovano le Case denominate di Busseto, la casa della signora Teresa Spinola Gentile, casine e cascinotti vari. Sono tracciati la strada principale detta di Busseto e numerosi sentieri senza indicazione. Il Confine dello Stato della Ser.ma Repubblica appare delineato geometricamente, con due linee parallele. Rari i toponimi.

Sulla carta manca l’indice, che è invece riportato in un foglio a parte . Da esso si può desumere lo scopo del rilevamento, in quanto,  dalla spiegazione di vari punti (dalla lettera A alla H) si comprende la causa di una controversia sorta tra il Marchese Emilio Buronzo, proprietario del mulino Emanuele, e la signora Spinola Gentile. Apprendiamo infatti che il 28 gennaio 1788 vennero eseguiti lavori, nel tratto del bedale contrassegnato con la lettera A, da operai esteri sostenuti dalla Truppa di Sua Maestà Sarda nella terra del Sig. Giambattista Serra negoziante in Nove.  Viene specificato: che la signora suddetta, temendo probabili danni ai suoi terreni, ordinò la costruzione di un argine (contrassegnato con la lettera B, che in realtà appare come un vero e proprio sbarramento); che ciò impedì il deflusso delle acque al molino; che il marchese comandò agli operai la demolizione del “riparo” lo stesso giorno 28, nonostante la mancata accettazione della sua istanza. Coi punti C e DD si fanno notare i danni causati a Dieciotto gabbioni colorati di rosso pieni di pietre,  che servivano ad evitare straripamenti, e il taglio di moltissimi alberi (30 di ona, cioè ontani, 126 salici e altri 90 simili, del valore totale di L. 70), ritenuto inutile e dannoso, in quanto avrebbero detti alberi, col crescere, contribuito a sostenere più largamente la riva de’ terreni, ed insieme del Bedale. Con le lettere G e H viene specificata la presenza di Picchetti in nove file della truppa estera che proteggeva gli operai, oltre ad altri postati in vari Luoghi e di Carri con quattro Cannoni di Campagna, che persone degne di fede attestavano di aver visto.

 

722) NOVI, 21

(Villalvernia)

Piano di piccola parte del Territorio di Novi verso il Fiume Scrivia (S).

Territorio di Novi verso Scrivia (E).

Sottoscrizione: Estratto a terra per terra da libri figurati di questa M.a Comm. di Nove e unitamente disegnato da me Lotario Onsani. Senza data, ma si presume della metà del sec. XVIII, anche se probabilmente si basa su una carta del secolo precedente.

Misure: cm. 59 x 42,5. Disegno a penna. Scala grafica di trabucchi 100 = mm. 66. Scala numerica di 1: 4680, segnata a tergo, sulla scheda d’archivio. Orientamento quasi ad E.

Disegno assai preciso, anche se molto schematico: consiste nello sviluppo, a scala più dettagliata, di un limitato tratto di territorio della pianta di Novi, 4  fino alla Via Grande. È rappresentato il territorio di Novi delimitato da un tratto del fiume Scrivia, dal Fosso divisorio col territorio di Villa che termina fino alla Fossa del Sale,  e dal Castel Busseto. In alto e a sinistra, nel foglio lasciato in bianco, è scritto: Territorio di Villa; nella parte inferiore del foglio si legge: qui siegue il territorio di Novi. Al di sotto della Scrivia è raffigurato il beo del Molino de Manuele; più in basso è tracciato l’argine. Sono visibili i terreni, schematicamente ma precisamente rappresentati con le loro suddivisioni, che si trovano presso i due corsi d’acqua e oltre la Via di Busseto che conduce alle Cassine di Busseto,  con raffigurazione ben chiara che si riferisce a sedi umane permanenti. Non è indicata l’utilizzazione del suolo, eccetto i Prati di Novi. Presso la strada predetta è ubicato il Forno di Valdasca e la Casa detta Tagliacarne; due piccoli sedi umane si trovano presso il sentiero di Villa.  Non sono indicati insediamenti lungo la Via di Cuniolo,  che, intersecandosi con quella di Busseto, conduce alla via grande.

 

723) NOVI, 22

Copia di Novi, 20. È diversamente colorata e più affrettata e imprecisa nella scrittura e nel tracciato.

 

724) NOVI, 23

(Cassano Spinola)

Tipo geometrico d’una parte del Corso del Fiume Scrivia, relativamente ai Molini di Novi estratto dai Libri della Comunità di Nove (S). Confini di Nove verso Scrivia (E).

Sottoscrizione: Lotario Onsani.  Manca la data,  ma si presume della metà del sec. XVIII, anche se probabilmente si basa su carte risalenti a un secolo prima.

Misure: cm. 58 x 43. Disegno a penna. Scala grafica di Trabucchi 100, il trab. è palmi undeci e mezzo = mm. 81; scala numerica 1 : 3816 (S). Orientazione a E.

Pianta schematica, simile alla precedente Novi, 21, ma raffigurante un diverso tratto di territorio. In alto, è indicato un tratto del canale vecchio del Fiume Scrivia come era nell’anno 1690 sopra il quale, nel foglio lasciato in bianco, è scritto: ghiare di Cassano, o suo territorio. All’estremità del canale, a sinistra, si legge: non si seguita qui il resto del fiume per esserci poco danno. Verso il basso, è visibile il beo ossia canale sovrastato dal canale del Fiume Scrivia come si trova al presente. Tale beo passa presso un mulino anonimo e il molino della Torre (entrambi in prospettiva); sono indicati il tratto moderno e quello antico rovinato. Tra il canale vecchio e l’attuale, sono segnati, schematicamente suddivisi, campi, campi e prati ora rovinati e divenuti ghiara, comunaglie o prato zerbido del Comune di Nove ora ritenuto tutto ghiara. Al di sotto del beo sono terre di diversi particolari di Nove, attraversate da una via che conduce alla via detta la strada grande e che va a Serravalle, presso cui è una bettola in veduta prospettica. Presso questa si dipartono la via di S. Angelo (nei cui dintorni è ubicata una casa omonima) e un sentiero di muli. Che si tratti di una progredita tecnica di rappresentazione di un certo rigore matematico è attestato da un’annotazione posta in alto, a sinistra: le linee di pontini dentro le piante denotano la quadratura al rigore della scala, per formare la pianta, e la sua quantità superficiale del porticato.

Lo scopo del rilevamento è quello di mettere in evidenza i danni provocati dal fiume Scrivia che ha progressivamente invaso una serie di terreni sulla sponda destra, come è più dettagliatamente indicato in Scrivia, 3.

 

725) NOVI, 24

(Cassano Spinola, Pozzolo Formigaro, Serravalle Scrivia, Villalvernia)

Tipo dimostrativo d’una parte del Territorio di Nove verso Scrivia (S). Territorio di Nove e Pozuolo e adiacenze (E).

La tecnica adottata è identica a quella di Novi, 4, anzi si tratta di uno sviluppo, a scala più dettagliata, della parte superiore della stessa, fino alla via grande, escludendo il territorio che si estende a occidente rispetto a Novi. Ai limiti estremi della presentazione sono: un tratto dello Scrivia Fiume, al di là del quale è scritto: confine di Cassano (in alto); il fosso che divide il territorio di Nove col territorio di Villa e il confine di Pozzolo (a sinistra); la Via di Tortona e la Porta dello Zerbo, o della Pieve (in basso), la via di Serravalle e confine di Serravalle (a destra). Le linee di confine sono colorate in giallo. Si tratta di una carta in cui la viabilità è messa in particolare evidenza. Appare molto schematica, di tipo geometrico. Le strade sono infatti tracciate con parallele e acquarellate in marroncino, colleganti le numerosissime località maggiori e minori e anche le sedi umane sparse nell’interno, indicate con cerchietti in rosso. Una parte del territorio è acquarellata in verde: si tratta, come specifica una scritta, delle terre de la Frascheta comprata, che si estendono per 5000 pertiche. Inoltre si legge: Le terre de la Frascheta di color giallo, le terre di Busseto sono di color rosso (l’ultima tinta non è oggi evidente).

 

726) NOVI, 25

(Cassano Spinola)

Tipo dimostrativo concernente le riparazioni che la Republica di Genova desidera formare al Fiume Scrivia proprio dello Stato di Milano, per la manutenzione della bealera dei Molini di Novi, formato di rispettivi Ing.ri, e Delegati eletti dai due Stati. (S).

Sottoscrizione: Gian Francesco Malatesta Ingegnere Colleggiato e de Reggi confini per Sua Maestà Cesarea per lo Stato di Milano e Pietro Morettini ingegnere. Data: nella Commenda di S. Bartolomeo Territorio di Serravalle. 18 settembre 1729.

Misure: cm. 76 x 44; su alcuni fogli incollati. Manca la scala. Orientazione a W. Con indice.

Copia di un originale non conservato nel fondo cartografico. Abbraccia parte del Letto del Fiume Scrivia (in grigio, delimitato da due linee approssimative) nel tratto di territorio compreso tra la Torre di S. Bartolomeo e il Mulino di Novi detto della Torre (entrambi in veduta prospettica). In basso è indicato: Territorio di Cassano Spinola. Sono raffigurati, in verde, la roggia o sia bedale del Molini di Nove, che proviene dal sudetto Fiume Scrivia e la roggia di Cassano Spinola che viene dalla Scrivia (in basso, a sinistra). È tracciata la strada, con due linee punteggiate ed acquarellate in giallo, che dal molino della Torre, presso cui è indicato un ponte di cotto o sia mattoni, conduce a Cassano, passando sul greto del fiume. Sono rappresentati due penelli o ripari; informazioni intorno ai medesimi, come anche per la derivazione delle acque ai molini, sono riportate dall’indice in modo dettagliato; sono specificate anche un’armatura di asse e pali da farsi per la difesa del terreno e Molino della Terra (H). Una limitata area presso il bedale appare ricoperta da vegetazione erbacea e arbustiva.

 

727) NOVI, 26

Copia della carta precedente; tuttavia non è dell’autore del “tipo”  principale cui si riferisce. I colori sono diversi.

 

728) NOVI, 27

Piano geometrico del Castello di Nove colle case circonvicine, e colle pertinenze del medesimo tanto dentro, quanto fuori delle Mura (S).

Manca di sottoscrizione e di data, ma si presume di Matteo Vinzoni e del 1763 circa 8.

Misure: cm. 45 x 30,5. Disegno a penna acquarellato. Doppia scala grafica: di Trabucchi di Nove 50 = mm. 146; Palmi di Genova 575 = mm. 14,5. Scala numerica di 1:960 (S). Con indice.

Piano del Castello di Novi con la Torre, circondata dal fosso e da parte della cinta muraria. Visibili, sulla destra, parte della Città di Novi, la Chiesa, il Convento dei RR. PP. Carmelitani, il Palazzo Publico e la Parochia di Sant’Andrea Apostolo e altri tra cui la Nevera e le case di S. E. il Sig.r Agostino Adorno. Sono tracciate le strade che da Novi conducono al castello.

Lo scopo è quello di indicare col colorito giallo le Pertinenze del Castello tanto dentro quanto fuori delle Mura.

 

729) NOVI, 28

Copia di Novi, 13 9. Sul verso si legge: 1738 Descrizione fatta a vista dal Colonello Vinzoni de ripari bisognevoli de Mulini di Novi. Più in basso, con scrittura di diversa mano: da aggiungersi al Plico de’ Tipi Miscellanei esistente nella Cassa de Tipi.

 

730) NOVI, 29

MAPPA, e Descrizione de Siti dove la Serenissima Republica di Genova desidera formare 9 Ripari nel Fiume Scrivia proprio altre volte dello Stato di Milano et ora proprio di SS. R. M. il Re di Sardegna, per la Manutenzione del Cavo, o sia Bedale, che conduce l’Acqua a’ Molini di Novi, e dell’istessi Molini dalle inondazioni di d.o Fiume, fatta li giorni ventiquattro venticinque e ventisei del cadente mese di novembre da noi Ingegnieri infrascritti a tale effetto rispettivamente eletti con l’intervento, e presenza dell’Ill.mo Sig.r Dottore Colleg.to di Novara Conte e Cavag.re Don Marc’Aureglio Vespolati Reggio Podestà della Città di Tortona, e Delegato dalla prefata M.S. e dell’Ill.mo Sig.r Avvocato Giacomo Lanzavecchia Negrini Vicario di Novi delegato dalla prefata Ser.ma Rep.ca e coll’assistenza delli Sig.ri Ricardo Braghieri Notaro Colleg.to dalla Città di Tortona ed attuario del Reggio Officio Pretorio della medema in questa parte cancegliere eletto dal detto Ill.mo Sig.r Podestà, e Carlo Ramponi Notaro Coleg.to di Novi, ed in questa parte Cancelliere Sorrogato di d.o Ill.mo Sig.r Vicario (I).

Sottoscrizione: Matteo Vinzoni Colonnello et Ingegnere della Ser.ma Republica di Genova e Bernardino Pinto Cap.no ed Ingegnere di SS. R. M.ta. Data: in Cassano Spinola Giurisdizione Tortonese questo giorno ventisette novembre 1739.

Misure: la carta è composta da due fogli riuniti di cm. 122 x 52,5. Disegno a penna, colorato ad acquarello. Doppia scala grafica: Trabucchi di Piemonte 100 = mm. 128; Canne di Genova 128 = mm. 128.

La carta, copia di un originale non conservato nel fondo cartografico, rappresenta un tratto del fiume Scrivia e il territorio adiacente compreso tra i seguenti punti estremi: la Torre di S. Bartolomeo e la Commenda de SS.ri Cavaglieri di Malta a S; il Molino di Novi detto della Torre con tre Ruote e il Molino di Novi detto dell’Albera con quattro Ruote a W; il bedale del Molino di Cassano a E. e la chiusa del bedale del Molino detto Manuele (Q) a N. Il fiume Scrivia è rappresentato col suo corso e l’alveo con isole e grossi banchi di ghiaia; è raffigurato anche il canale abbandonato dove l’anno prima correva l’acqua del fiume. La vasta estensione di terreno ghiaioso (raffigurata con punti) occupa quasi tutto il foglio nella parte centrale. Le rive sono ora alte e scoscese, ora basse o lievemente elevate (tecnica a sfumo in colore marrone). Diverse coltri di ghiaia mista a terra (giara coperta, come si legge nella minuta) appaiono delimitate da trattini obliqui tracciati a penna. Lungo le sponde sono vaste aree campive, seminative, vignate, alberate e prative; dell’arborato sono distintamente indicate le diverse essenze. La simbologia adottata risulta varia e specifica; differenti gradazioni di giallo e di verde contribuiscono a distinguere le colture. Le alture sono rappresentate per un breve tratto a SE (tecnica a sfumo, unita a tratteggio). Oltre al fiume principale, è raffigurato un tratto del bedale del Mulino di Cassano già citato che attraversa buona parte della campagna, e il bedale delli Molini di Novi. Con due linee parallele e a trattini è indicata parte della strada che si dirama verso Cassano.

Dall’indice si ricavano informazioni sulla utilizzazione delle acque e sui “ripari” da realizzarsi lungo la sponda sinistra del fiume. Sono indicate le chiuse dei rispettivi mulini, le vestigia della chiusa antica distrutta nel 1736 e i lavori da eseguirsi. Sono messe in risalto, con colore rosso,  le corrosioni fatte dal fiume dal 1738 al 1739, presso le quali si propongono “ripari” adeguati.

 

731) NOVI, 30

Plan de Novi et les Projets. 1745 (I). Piano geometrico delle Fortificazioni di Novi con Progetti. 1745 (S).

Manca la sottoscrizione, ma si presume del De Cotte, in base a caratteristiche intrinseche.

Misure: cm. 59,5 x 43. Disegno a penna, con tratti a matita. Scala grafica di 100 Toises = mm. 95. Scala numerica di 1 : 2000 circa.

Pianta schematica e generica delle mura di Novi, con i progetti per la costruzione di baluardi, postazioni militari e batterie. Sono segnate, in lingua francese, le porte della città: di Genova, di S. Pietro, dei Cappuccini, di S. Francesco. Da come si dipartono le strade che conducono a Genova, a Serravalle, a Tortona e ad Alessandria. Una strada esterna alla cinta muraria collega le varie porte. In alto, a destra, oltre le mura sono raffigurate case sparse e buona parte di terreno è indicato come coltivato a vigna e ricoperto da castagneti.

 

732) NOVI, 31

Tipo dimostrativo concernente alcune riparazioni da farsi relativamente ai Molini di Nove (S).

Sottoscrizione: Antonio Francesco Genzone (arch. et Ing.re). Data: 1708 di 28 marzo.

Misure: cm. 114,5 x 42,5; su due fogli riuniti. Disegno a penna, con colorazione ad acquarello. Manca la scala grafica. Orientazione pressoché ad W. Con indice alfabetico (dalla A alla R) e con spiegazione che occupa la parte destra del foglio.

Il disegno, dalla tecnica ancora tipicamente seicentesca, comprende parte del territorio di Novi. Nella porzione inferiore del foglio è raffigurato un tratto della Scrivia, con la Giara verso Cassano (in basso a sinistra) e la giara che resta tra mezzo la sponda de Campi e l’acqua della Scrivia. Sono rappresentati in prospettiva due mulini: l’uno ubicato presso la Cassina chiamata l’Horto e l’altro denominato della Torre, con tre ruote, al disotto della Cassina chiamata Sant’Angelo. È disegnata anche la casina chiamata la Bettola.  Appaiono, sopra il fiume, prati (in giallo), campi arati (in marrone), vigneti (con tratti verdi su fondo marroncino) divisi schematicamente fra loro. Una strada attraversa i campi e conduce da Novi ai mulini.

Scopo della carta è quello di mostrare lo stato delle opere che permettono la derivazione delle acque ai mulini, e di proporre modifiche e nuove costruzioni. Infatti, le acque del fiume hanno corroso la sponda e il vecchio bedale, mentre la chiusa (F) non è sufficiente che a far azionare il mulino di sotto (G). Si propongono nuovi ripari e la costruzione di un nuovo bedale, utilizzando anche la chiusa vecchia (A), più lontano dal corso fluviale.

 

733) NOVI, 32

Copia di Novi, 29; più affrettata, differisce nei colori. È indicato il corso della Scrivia del 1743 di Novembre. Sono state ritrovate due relazioni che vi si allegano e che risalgono appunto al 1745.

 

734) NOVI, 33

Copia di Novi, 10; è piuttosto deteriorata e mancano alcune parti del foglio; sono irrilevanti le varianti rispetto all’originale. Sul verso sono diverse parti di minute riguardanti la predetta carta, Novi, 11 e Novi, 12.

 

735-754) NOVI, 34

(Basaluzzo, Bosco Marengo, Cassano Spinola, Gavi Ligure, Pasturana,

Pozzolo Formigaro, Serravalle Scrivia, Tassarolo, Tortona)

Abbozzi e disegni vari senza data, e senza sottoscrizione concernenti i molini di Novi (E)

Si tratta di una miscellanea di venti documenti cartografici ordinati cronologicamente.

 

1)  Modello de Molini di Nove dell’Ecc.ma Camera, havuto dal Sindaco di essa, e ricavato da altri consimili, che si trova in detta Ecc.ma Camera (E).

Manca la sottoscrizione. Data: 1615.

Misure: cm. 84 x 59; su due fogli riuniti insieme. Disegno a matita e colorato ad acquarello. Scala di palmi 300 = mm. 22. Orientamento a W. Con indice e Tavola del disegno allegati a parte.

Disegno schematico ed approssimativo che reca, agli estremi, le indicazioni dei punti cardinali: Ponente (in alto), Levante (in basso, Meridies (a sinistra) e Tramontana (a destra). Un grande spazio centrale nel foglio è occupato, come è scritto a grossi caratteri di tipo capitale, da un tratto del F. Scrivia che corre da mezzodì a tramontana in più canali, e tutto il bianco è giara. Agli estremi della sezione fluviale rappresentata si legge: scolio e riva alta di tocco (sulla sinistra del foglio); riva alta detta di Rivazza (sulla destra). I terreni lungo le prode sono genericamente acquarellati con tratti in giallo. Elementi prospettici sono adottati per raffigurare la chiesa di S. Bartolomeo (a sinistra), alcune sedi sparse, la torre del molino vecchio e molini di Cassano (in basso). I bedali dei mulini predetti sono acquarellati in azzurro e, inoltre, a penna è indicato anche quello picolo per levare l’aqua al mulino.

La relazione, che funge da indice, fornisce indicazioni e notizie su ripari costruiti in passato, considerazioni sulla loro funzionalità in base alla posizione ed altri elementi, e sull’opportunità di apportarvi modifiche, di difenderli mediante gabioni o di costruirne dei nuovi. Sono contrassegnati da numeri, corrispondenti a quelli della relazione, i diversi “ripari” e una “chiusa”, da costruirsi presso un ramo di Scrivia che crescendo rovina li ripari e si accosta al bedale, e in gran parte è stato rovina per la palificata vecchia.

 

2) Disegno de molini che ha la Camera Ecc.ma nel territorio di Nove havuto dall’ecc.mo Agostino Franzone al quale è stato consignato dal M.co Biaggio Spinola del quondam M.co Claudio, hoggi li 18 gennaio 1663 (E).

Disegno a penna 10, con tratti acquarellati, su foglio sottile, estratto da filze, misurante cm. 42,5 x 39. Orientazione pressoché a W. Con indice.

Disegno prospettico, ma suggestivo, e di un certo interesse, raffigurante la veduta di Cassano (in basso), la Commenda di S. Bartolomeo (in alto a sinistra) e il Molino di Nove (in alto a destra). Nel centro è abbozzato un tratto di fiume Scrivia, con l’indicazione del suo antico letto (L): il corso fluviale divide la riva di Nove (H) da quella di Cassano (O). Interessante l’indicazione di una progettata chiusa per molini di Novi (Q) che impedirebbe agli abitanti di Cassano il passaggio, tramite una barca (E), all’altra sponda e cioè dalla strada proveniente da Cassano (F) alla Commenda. Si propone quindi, come denotano anche diverse misure segnate sul disegno, che la chiusa venga costruita più lontano, in modo da permettere l’abituale passaggio. Altri particolari, tra cui la chiusa antica ove li Novesi prendono l’acqua, il Begale ove va al Molino di Nove, possono osservarsi nel disegno, contraddistinti dalle lettere che compongono l’indice che li descrive.

 

3)  1664 – 24 – marzo.  Papeli consignati a me segretario dall’ecc.mo Paulo Ger.mo Pallavicino che ha detto haverli havuti dal m.co Filippo Spinola del q. Massimiliano (E)

Disegno a penna, estratto da filze, misurante cm. 43 x 31; su due fogli sottili di un duerno.

Schizzo a penna raffigurante Nove (sulla sinistra), simboleggiata da una torre situata su un’altura e da parte della cinta muraria con la Porta Cavana, Tassarolo (in alto), Pasturana (a destra) in veduta prospettica. Sono raffigurati anche la chiesa di S. Antonio, il grosso palazzo della proprietà denominata Grimalda e la chiesa di S. Martino nel  Territorio di Pastorana.  Altre due case riportano i nomi dei rispettivi proprietari. Sono tracciate le strade che da Novi si dirigono a Pasturana, a Tassarolo, a Geova, alla proprietà Grimalda. Sulla strada che va a Pasturana è scritto: confine.  Sono indicati solo alcuni vigneti. Linee a tratteggio fanno risaltare il territorio sotto la giurisdizione di Novi. Lo schizzo potrebbe riferirsi ad una controversia di confine.

 

4)  Pianta e Profilo della Chiusa de Molini di Novi (I)

Senza sottoscrizione né data,si presume della prima metà del sec. XVII.

Misure: cm. 21 x 30, relative ai fogli che compongono il duerno. Disegno a penna, acquarellato. Scala grafica di Palmi 30 = mm. 81. Con indice alfabetico.

Disegno di carattere tecnico.

Al “tipo” si può allegare l’Idea del Riparo da costruirsi sotto il Molino di Novi, nominati alla  Torre sopra il Fiume Scrivia dove si dice al Pogetto (I).

Misure: cm. 29,5 x 20,5. Disegno a penna. Con indice alfabetico.

Contiene una pianta e un profilo molto schematici. Questo documento, come il precedente, può fornire utili e dettagliate indicazioni sul sistema di costruzione di “ripari” e palificate.

Inoltre, è stata ritrovata nella “Miscellanea” la Pianta alzata, e Profilo d’un riparo (E).

Consiste in un disegno a penna, acquarellato, di carattere tecnico. Su copietta di misura normale cm. 21 x 30, risalente al sec. XVIII. Scala di Palmi 15 = mm. 70.

 

5)  Disegno de Molini di Nove (E)

Mancano la sottoscrizione e la data (si presume della prima metà sel sec. XVII).

Misure: cm. 58,5 x 42,5; estratto da filze non precisate. Disegno a penna e acquarellato.

Manca la scala.

Rappresentazione di gusto decisamente pittorico, sia per il disegno, sia per i colori, di una limitata area rurale che dalla cassina de Sig.ri Girardenghi (in alto, in veduta prospettica) si estende fino al fiume grosso (cioè la Scrivia), sull’estrema sinistra del foglio).. Piuttosto scosceso appare il terreno, con grossi alberi sparsi, sottostante l’abitazione, indicato come erze de suddetti signori; procedendo verso il basso, è il prato e l’isola de suddetti Signori, che consiste in un’area fittamente alberata. Sull’estrema destra del foglio è indicato il confine col prato e l’isola del sig.r marchese Antonio Spinola.  Oltre allo Scrivia, con la raffigurazione delle parti ghiaiose, è abbozzato lo scolaticio del molino di Nove. questo, come il corso del fiume, è acquarellato in violetto. Lo stesso colore è usato anche sullo sfondo per raffigurare il cielo. In marroncino sono tracciati il bedale cominciato dal sig.r Cavalchino, la linea dove voleva condurlo e il luogo dove era il bedale vecchio del molino dello stesso proprietario.

 

6)  Dessigno del luogo della controversia del bedale tra Nove e Tortona (E) 11

Mancano la sottoscrizione e la data (si presume della prima metà del sec. XVII).

Misure: cm. 57,5 x 42,5. Manca la scala.

Abbozzo grossolano a penna, costruito con gusto prospettico, estratto da filze. In alto è tracciato un tratto della strada grande; altre vie, dipartendosi da essa, raggiungono due abitazioni o cassine (una delle quali circondata da vegetazione arborea), raffigurate in prospettiva, di cui vengono specificati i proprietari, tra cui i R. P. Carmeli[tani], e il Castello di Busseto (sulla destra). Un tronco stradale, forse controverso, reca alcune misure. In basso è abbozzata una brevissima sezione della Scrivia; a penna sono indicati: il bedale vecchio, la chiusa, la bocca per la rivassa e la giara. È rappresentata anche una palificata o “riparo” con l’indicazione del danno da essa subito, in rapporto alla controversia per il bedale tra Novi e Tortona: due pali sono tagliati. Alberi sono presenti presso il bedale e la cassina del mag.co Girardengo; un terreno ricoperto da vegetazione arbustiva reca la scritta: aquisti.

 

7)  Alveo del fiume Scrivia. Confini di Serravalle (E)

Sottoscrizione: Domenico Orsolino. Manca la data (si presume del sec. XVII).

Misure: cm. 170 x 43; su tre fogli incollati. Disegno a penna e acquarellato. Scala grafica di Palmi genovesi 1000 = mm. 230. Orientazione a W. Pessimo lo stato di conservazione.

È rappresentata la sezione della Scrivia (acquarellato in marroncino) compresa tra la Commenda di S. Bartolomeo (a sinistra) e i mulini di Novi (in prospettiva, a destra). È visibile anche parte del territorio circostante, con la delimitazione delle strade (in bianco): quella che da Cassano porta, mediante il passaggio in barca, alla Commenda e quindi a Novi; la Strada traversa di S.to Bartolomeo che collega la detta Commenda con la casina di S.to Angelo e poi si immette nella strada grande che va da Serravalle a Tortona (rappresentata, nell’estrema parte superiore del foglio, per un buon tratto rettilinea). Presso questa via è ubicato un caseggiato denominato le bettole, cui si giunge anche dalla strada del molino (“di sotto”) a Nove. Sono rappresentati anche il bedale novo, bedale vecchio, in parte distrutto [dalla] Scrivia, il bedale quale serve al presente per il molino di sotto. Indicati anche sperono, cioè “ripari”, e un forte da farsi di legname, cioè una chiusa. Appena accennata la vegetazione presso il fiume nel punto in cui è il sito acquistato dell’Ecc.ma Camera. Sono indicati: Campi e Vigna del acquisto fatto del [l’Ecc.]ma Camera e Prati acquistati. Da notare i termini fatti ponere [dal M.o] Cap. dalla Ser.ma Rep. attorno al sito […]. Sulla sinistra, una linea a penna indica il Confine de Novi [e Serravalle].

 

8)  Molini di Novi (E)

Manca la sottoscrizione e la data 12, si presume del sec. XVII..

Misure: cm. 190 x 170 circa; su sottili fogli incollati. Disegno a penna e acquarellato. Scala grafica doppia: di lenze, o sia misure n° 100 Palmi 28 l’una che sono in tutto Palmi 2008 = mm. 111; di passi mille che sono un miglio Italiano e il passo è di piedi cinque Romani = mm. 258. Orientazione normale, con rosa schematica recante l’indicazione degli otto venti. Con duplice ed ampio indice alfabetico e numerico. La carta è in cattivo stato di conservazione.

La carta è molto interessante per la visione dettagliata del Circuito de’ Confini di Nove che gira d’intorno Miglie 22 e Passi 739,  oltre che per le numerose indicazioni deducibili dagli indici che riguardano tutte informazioni sui punti situati sul confine. Il circuito risalta per la colorazione in arancione. La carta rappresenta una vasta area territoriale, raffigurata con tecnica piuttosto arretrata, compresa tra lo Scrivia Fiume ad E, che, per un tratto, segna il confine tra la Giurisditione di Novi e lo Stato di Milano (evidenziato in rosso), indicato sull’estrema destra del foglio. Al di fuori del  circuito, nel territorio milanese, sono raffigurati, in veduta prospettica, Villa Vernia (in alto, a destra), Cassano (nel centro, a destra) e Serravalle Stato di Milano (in basso, a destra). A S. al di fuori dei limiti, è indicata a penna la Giurisdizione di Tassarolo Stato dell’Impero: due edifici su un’altura simboleggiano l’abitato di Tassarolo imperio. Abbozzata la pianta di Castel di Serra (al centro, in basso); vicinissimo a un termine divisorio il Monte Bandon, fine di Gavi (in basso). Sulla sinistra, sempre al di fuori dei confini, sono segnate a penna, ancora facenti parte dello  Stato di Milano,  la  Giurisdizione di Pasturana,  con raffigurazione prospettiva del centro, quella di Basaluzzo  e quella del Bosco (questa ultima in alto, a sinistra), presso cui è anche la Belana de P. Certosini di Genova. In alto, al di fuori dei confini, è indicato a penna: Stato di Milano, Giurisdizione di Posolo,  con la raffigurazione prospettica del relativo abitato, e Giurisdizione di Villa. Nella parte centrale, delimitata dal caratteristico contorno tondeggiante, è raffigurata Novi (purtroppo una lacerazione impedisce la visione del disegno). Dal centro si dipartono a raggiera le numerose strade principali (abbozzate con tratti acquarellati in marroncino) che raggiungono centri abitati, case, cascine. Tra esse si notano: la strada di Pasturana, cioè del Codenino,  due strade di Serravalle, la strada da Nove alli molini et a Cassano, la strada di Tortona, la strada di Villalvernia, la strada a Basaluzzo, la  strada a Fresonara, la strada d’Alessandria, la strada da S. Marziano a Pozzolo. Altrove si diramano la strada grande e quella della cosera; si osservi anche il percorso della Stradella che collega direttamente Serravalle con Pozzolo 13. Sono raffigurate, in veduta prospettica, diverse  cassine, casinotti, tenute, che recano l’indicazione dei toponimi e sovente il nome dei proprietari; visibile anche il Castel Dragone. Soltanto nei pressi dei confini sono indicati monti e colture. Abbozzati anche alcuni corsi d’acqua minori e ponti, tra cui quello di Pareto e quello di Serra. Interessante, sulla destra del foglio,  la raffigurazione del tratto dello Scrivia, presso cui sono ubicati S. Bartolomeo (Commenda), S. Angelo de Molini de Novi con il bedale del Molino de Nove e la vicina strada. Proseguendo verso N, è indicata la ponta della Novasca, con la cascina Novasca presso cui è riportata l’indicazione di un acquedotto. Per questo tratto, si può così ottenere la visione d’insieme del territorio interessato alla derivazione delle acque ai mulini, che è parzialmente rappresentato in numerose carte e abbozzi.

 

9)  Dissegno della Scrivia, e de Molini di Nove, con sue prese d’acqua (E)

Abbozzo, mancante di data e di sottoscrizione, estratto da filze (si presume della fine del sec. XVII o dell’inizio del XVII). Disegno a penna e acquarellato.

Misure: cm. 42 x 54,5. Con indice alfabetico (dalla A alla G).

Grossolano abbozzo raffigurante una sezione dello Scrivia laddove esso descrive un ampio meandro, la chiesa affiancata della torre di S. Bartolomeo, l’alberone termine della fine di Nove (E), sulla destra. Sulla sinistra, con cumuli di pietre, è indicato l’altro termine verso Cassano (F). Si vuol segnare l’ubicazione della bocca del bedale (G), del bedale novo (C), della chiusetta (A) e della chiusa grossa (D). Tra i diversi punti di riferimento appaiono le relative misure in palmi.

 

10)  Progetto con Tipo per la Fabrica di Molini in Novi col ritrovamento dell’acqua (E).

Manca la sottoscrizione. Senza data, ma si presume del sec. XVII o inizio XVIII.

Misure: cm. 57 x 42. Disegno a penna, acquarellato. Scala grafica di cento palmi = mm. 220. Con indice alfabetico delle Figure e con scritta esplicativa (in alto, a destra).

Disegno schematico con la raffigurazione, in pianta, di un mulino (a destra), del Canale,  di cinque fontane (a sinistra) e di un tratto della strada, colorata in giallo, che conduce a Serravalle (in basso). Francesco M. De Ferrari propone ai Magnifici Padri del Comune di Nove di convogliare le acque delle predette fontane nel Rivo o canale, e in un acquedotto sotterraneo ritrovato, perché si riconoscano diritti, per l’utilizzazione dell’acqua, anche ai suoi discendenti.

 

11)  (senza titolo).

Mancano la sottoscrizione e la data, ma si presume della prima metà del sec. XVIII.

Misure: cm. 95,5 x 45; su numerosi fogli sottili incollati insieme. Disegno a penna. Scala di Trabucchi 200 = mm. 90. Con indice alfabetico (dalla A alla K).

Carta molto interessante i cui limiti sono: il Confine di Novi (in alto) con termini piantati dal Comune; la via Novasca tra il Territorio di Novi e il Territorio di Pozuolo (a sinistra); Pozuolo Formigaro (al centro) col suo territorio (in basso); i termini dividenti li Territori di Pozuol Formigaro, Bosco Alesandrino, e Novi Genovesato (a destra). Nella parte centrale del foglio spicca la pianta quadrangolare dell’abitato di Pozuolo Formigaro, da cui si diramano diverse strade: la strada da Serravalle a Pozzuolo detta la Stradella, la via di Gazo, la via vecchia del Bosco, che, superando il Riaro di Gazzo, confine tra Pozuolo e Novi,  si congiunge con la linea di confine su cui sono posti i termini O.P.Q. dividente li territori di Pozuolo, e Novi Genovesato. In basso, a sinistra, è abbozzata la Strada del Molino. È indicata dall’indice la Baracca posta dal Pedaggiaro di Pozzuolo; più in basso è ubicata la Cassina detta de sett’Olmi e, a sinistra di Pozolo Formigaro, un’abitazione presso cui è scritto: S. Marziano. Specificati anche sulla destra, in basso, i siti delli quattro termini posti da Genovesi di Novi sopra il territorio di Pozzuolo Formigaro, delimitanti due proprietà coltivate.

Un quinterno può collegarsi al “tipo” predetto: è intitolato Della Stradella (I); Per la Stradella (E). Fornisce dettagliate notizie su detta strada, che, direttamente, attraverso i campi, collega Serravalle con Pozzuolo 14. Interessanti sono le notizie su questa via di comunicazione, a partire dal sec. XV fino al 1710. Altre informazioni riguardano la situazione della viabilità del territorio detto Frascheta, la Strada Grande, le strade del Cantù e Baccala.

 

12)  Tipo o sij disegno delli Molini di Nove con i suoi Bedali, Chiusa, et Reparazioni Letto o’ sij Alveo della Scrivia tutte le giare incominciando alla Casina chiamata S. Bartolomeo posta sopra la Fine di Serravalle sino in fondo del Bedale di detti Molini in luogo dove si dice la Tana sino sotto la Riva di Cassano (I).

Manca la sottoscrizione, si presume del Genzone 15 e quindi della prima metà del sec. XVIII.

Misure: cm. 125 x 58; su tre fogli incollati. Scala grafica di trabucchi cento da piedi sei per ogni trabucco et ogni piede è due palmi et un trabucco è in Longhezza palmi dodeci = mm. 109. Orientazione ad W, in base a rosa dei venti ad otto punte, recanti le iniziali dei rispettivi venti.

Rappresentazione della sezione della Scrivia compresa tra la Casina S. Bartolomeo a sinistra) e la Rocha qual resta in fine del Bedale de Nove (a destra). In basso è la Riva di Cassano, al di sotto della quale è rappresentata, in veduta prospettica e capovolta, Cassano con i suoi edifici e due chiese. In grande evidenza l’alveo e il corso fluviale con i diversi canali che, diramandosi e intersecandosi,  racchiudono ampie isole di ghiaia. Sono raffigurati il Bedale vecchio (M), in parte corroso, che serviva ai mulini della Torre (P) e a quello d’abasso, quello che fu fatto per azionare un solo mulino (Q), e, più in alto, il Bedale nuovo che però andrebbe modificato. Sono tracciati inoltre il Bedale (D) che porta l’acqua al mulino di Cassano con la relativa chiusa (C); i Molini di Novi sono serviti da un’altra chiusa (G).

Dall’indice si ricavano notizie inerenti i “ripari” progettati principalmente per impedire la corrosione della sponda sinistra della Scrivia. Nel territorio adiacente al corso si trovano poche sedi umane, la Casina S. Angelo e quella chiamata le Betole, entrambe poste sopra i confini di Novi (in alto). Una vasta estensione di vegetazione erbacea, con alberi intercalati, è sotto le casine predette.

 

13)  Per li Molini di Nove (E)

Senza sottoscrizione né data, si presume della prima metà del sec. XVIII.

Misure: cm. 85 x 55, approssimative perché la carta è di forma molto irregolare e composta da diversi fogli uniti insieme. Disegno a penna con colorazione ad acquerello. Scala grafica di palmi 2000 = mm. 295. Orientazione pressoché ad E.

Disegno piuttosto approssimativo di una sezione della Scrivia (in azzurro). Ai limiti del territorio raffigurato sono: la Riva verso Cassano, dello Stato di Milano (in alto), un breve tratto della strada che conduce a Serravalle (in basso, a sinistra), il molino di sotto (a sinistra) e la Comenda, presso cui si trova il Confine di Genova (a destra). La parte centrale del foglio è occupata dalla raffigurazione dell’alveo incassato del corso fluviale, con varie diramazioni e numerose isole di giara (lasciate in bianco). È raffigurato  il canale d’acqua che serve per i mulini, con dettagli della derivazione per il mulino di sotto e per quello di sopra detto la Torre, entrambi in pianta,  con la bocca della chiusa, con le Palizate per introdur l’acqua nella chiusa o bedale per i molini, il riparo primo per condur l’acqua nella chiusa (nella parte superiore del corso fluviale), il riparo secondo, quello già rovinato, e lo sfogo dell’acqua del condotto. Sulla sinistra del foglio, sopra il molino di sotto (raffigurato approssimativamente) è un terreno coltivato basso che resta inondato nella escrescenza del fiume. È indicata la parte dell’alveo (lasciata in bianco) che verrà occupata dalle acque in piena, come informa una scritta. Oltre alla strada che conduce a Serravalle, sono tracciate quella che collega i due mulini, quella che conduce ad una bettola e quella che prosegue verso la Comenda.  Lungo quest’ultima via, un’ampia area appare coltivata. Sopra di questa, come di molte altre carte, è quello di indicare le opere necessarie per rendere più sicuri i terreni e le sedi umane ubicate presso la sponda sinistra dello Scrivia.

 

14)  Per i Molini di Nove (E)

Senza sottoscrizioni né data, ma si presume del sec. XVIII.

Misure: cm. 68,5 x 53,5. Disegno a penna, colorato ad acquarello. Scala grafica di Palmi 800 = mm. 223.

È stata ripresa, a scala più dettagliata, una parte della carta precedente. Si tratta di un disegno incompleto, schematico e muto, di una sezione della Scrivia. Sono raffigurate parti delle ripe, un bedale che conduce l’acqua a due mulini, in pianta: quello di sopra detto la Torre e quello di sotto. Sono visibili le piante di tre caseggiati, uno dei quali è una bettola, ubicati lungo le strade. Scopo è quello di indicare la possibilità di derivare, con opportune opere, l’acqua ai mulini.

 

15)  (senza titolo).

“Tipo” sprovvisto di sottoscrizione e di data, che si ritiene del sec. XVIII.

Misure: cm. 74,5 x 55. Orientamento pressoché a W.

Abbozzo a matita grossolano, in cui sono indicati, con le loro suddivisioni e i nomi dei rispettivi proprietari, i fondi situati nei pressi del mulino della Torre. Sulla sinistra del foglio, è rappresentata la Commenda di S. Bartolomeo ed è segnato genericamente il confine con Serravalle. In basso, è indicato: Scrivia Fiume.  Sono tracciate la via di S. Angelo e altre strade o sentieri senza indicazioni.

 

16)  Copia di Novi, 29, non ultimata.

 

17)  Copia non terminata, in parte a penna e in parte a matita, di Novi, 29.

 

18)  Copia di Novi, 29, non ultimata. Probabilmente la carta ha valore di minuta.

 

19)  Minuta, tracciata a penna, della rappresentazione contenuta in Novi, 29.

 

20)  Carta che può attribuirsi a Lotario Onsani e il cui rilevamento è stato ripreso dal Vinzoni (vedi Novi, 13). In basso, a destra nel foglio, è una veduta prospettica riguardante la tecnica delle palificazioni da eseguirsi.

 

NOTE

  1. Si legga C. CESCHI, T.O. DE NEGRI, N. GABRIELLI (a cura di), Arquata e le vie dell’Oltregiogo, Torino, ILTE, 1959, p. 167; E. LEARDI, Novi Ligure. Lo sviluppo topografico, demografico ed economico negli ultimi quattro secoli, Alessandria, Tip. Ferrari-Occella, 1962, p. 233.
  2. Vedi Cassano. C. CESCHI, T.O. DE NEGRI, N. GABRIELLI (a cura di), Arquata e le vie dell’Oltregiogo, Torino, ILTE, 1959, p. 67.
  3. Sul verso è segnato il n. 51, corrispondente a quello scritto nella Pandetta del sec. XVIII; C. CESCHI, T.O. DE NEGRI, N. GABRIELLI (a cura di), Arquata e le vie dell’Oltregiogo, Torino, ILTE, 1959, pp. 66 e segg.
  4. Per un confronto vedi le carte di questo autore: Novi, 13, 21, 23, 24.
  5. Si legga C. CESCHI, T.O. DE NEGRI, N. GABRIELLI (a cura di), Arquata e le vie dell’Oltregiogo, Torino, ILTE, 1959.
  6. Una delle carte che fanno parte di Novi, 34 (la ventesima), e che concernono mulini e “ripari”, probabilmente è una copia di un originale dell’Onsani, intitolata Tipo oculare formato il 23 dec. 1737 per il corso dei canali variabili del fiume Scrivia.
  7. Vedi la copia dell’originale in Novi, 34.
  8. Si legga C. CESCHI, T.O. DE NEGRI, N. GABRIELLI (a cura di), Arquata e le vie dell’Oltregiogo, Torino, ILTE, 1959, p. 66.
  9. Per i necessari riferimenti vedi Novi, 13 e Novi, 34.
  10. Si legga C. CESCHI, T.O. DE NEGRI, N. GABRIELLI (a cura di), Arquata e le vie dell’Oltregiogo, Torino, ILTE, 1959, p. 143.
  11. n. 79 nella Pandetta delli dissegni.
  12. n. 4 nella Pandetta delli dissegni.
  13. Vedi la relazione apposita allegata al n. 11 di questa “miscellanea”.
  14. Vedi anche il n. 8 di questa “miscellanea”.
  15. Per un confronto vedi Novi, 31.

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