Il nome attuale di Novi Ligure è tale per decreto reale dell’ 11 gennaio 1863, a seguito della decisione unanime del Consiglio Comunale, durante la seduta del 17 settembre 1862, in cui si doveva scegliere un termine aggiuntivo all’antica denominazione, per evitare confusioni con altre località omonime entrate a far parte del Regno d’Italia dopo la sua unificazione, come la Novi in provincia di Modena.
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CENNI SULL’INDUSTRIA METALMECCANICA A NOVI
di FRANCESCO MELONE
Le vicende dell’industria in Italia, e quindi anche nel nostro territorio, si collocano in un contesto economico che in poco più di un cinquantennio, il periodo che va dal 1850 al 1914, subì modifiche radicali, che interessarono sia l’aspetto reale, quello che riguarda gli investimenti, la produzione, i consumi, sia l’evoluzione demografica, le scoperte scientifiche e le loro applicazioni.
Continua a leggereA müsika a Nòve
a cura di FRANCESCO MELONE
Il Corpo Bandistico Municipale
Il novese maestro Vincenzo Pozzolo, dopo aver insegnato per anni musica in quel di Vercelli, fu colui che si assunse, con tenacia ammirevole, il compito di costituire e dirigere la prima banda musicale in Novi Ligure, le cui origini risalgono ad un complesso musicale di cui si hanno notizie a partire dal 1797 Nel 1848, il Corpo bandistico venne inserito nell’organico della Guardia Nazionale e fu sempre presente a tutte la manifestazioni militari, religiose e civili che si svolsero in città. Continua a leggere
La situazione politica europea fra le battaglie di Novi e di Marengo
di FRANCESCO MELONE
Il giorno dopo la battaglia di Novi, il 16 agosto 1799, il generale Jean Victor Moreau raccoglie i resti dell’esercito francese, mentre gli Austro-Russi non saranno più agli ordini del vincitore, il maresciallo russo Aleksandr Vasilevic Suworow, frettolosamente inviato in Svizzera a comandare un’armata per invadere la Francia, obiettivo mancato essendo battuto nei pressi di Zurigo, unico insuccesso della sua carriera. Continua a leggere
I giochi dei fanciulli nella Novi dei miei tempi
di FRANCESCO MELONE
La via in cui abito è oggi asfaltata e provvista di marciapiedi, mentre un tempo, negli anni trenta del secolo scorso, era sterrata, vi prosperavano molte specie di erbe spontanee – ricordo i rognalòsi, nome dialettale dei cardi stellati – così come si presentavano le altre vie parallele e intersecanti della attuale zona Stadio. Continua a leggere
Il Carnevale all’inferno
di PAOLO POGGIO
Nella cultura popolare europea, dal medioevo ad oggi, le feste si pongono al centro di un vasto, articolato, financo complesso sistema di tradizioni e usanze: feste familiari, come il matrimonio, feste della comunità o del santo patrono di una città o di una parrocchia, feste annuali come la Pasqua, il Natale, Calendimaggio, Capodanno. E il carnevale, per l’appunto. E’ su questa realtà antropofolklorica che ci soffermeremo in queste righe. Continua a leggere
L’industria dolciaria a Novi Ligure
di GIANFRANCO MONLEONE
Il 1° giugno del 1868, Stefano e Francesco Pernigotti, rispettivamente padre e figlio, sottoscrivendo la relativa “Scrittura di Società”, con atto rogato notaio Morassi, fondavano la Società in nome collettivo «Stefano Pernigotti & Figlio, affine di continuare ed ampliare il commercio già intrapreso». In pari data Stefano inviava una lettera a tutti coloro coi quali era in rapporti di commercio, clienti, fornitori, ecc., scrivendo, tra l’altro: «Signore, gli affari commerciali sotto il mio proprio nome Stefano Pernigotti fu Francesco cessano col giorno d’oggi, e con scrittura di questo giorno si è costituita una Società col mio figlio, che continuerà lo stesso commercio… Ringraziandovi della confidenza che sempre mi accordaste vi prego di volerla continuare alla nuova Società, e con distinta stima vi saluto». Continua a leggere
Le Fiere di Novi
di FRANCESCO MELONE
Le fiere di merci
« Qual sia, qual fosse già, e qual sia stato anticamente il più utile pregio di Nove, non occorre l’indugio di ricercati preamboli per dimostrarlo, giacché troppo chiaro a giorni nostri per fatto, per tradizione e per scritti altrettanto pregevoli, manifestissimo: le fiere, intendo, celebratissime e il gran commercio d’ onde si è resa Nove e rendesi famosa tuttavia fin oltre i monti.
È superfluo affaticarsi a pro del credito di tal città, la quale, come a tutti è palese, non invidia qualunque altra di Lombardia, essendo ella, per così dire, il Portofranco delle merci di Genova dirette a quella parte. Non vi è popolo di qua del Po che ivi non accorra per provedersene, non vi è feudo che ivi non porti i suoi prodotti, grano, vino, fieno, risi, legna, erbaggi e tutto il resto che può servire alle bisogna e voluttà dei viventi.
Non è in oggi, come ad altri luoghi, destinato a Nove in dati tempi lo spaccio delle derrate, ma quotidiana però chiamasi la fiera; ed è un piacere, e piacer di ogni giorno, a chi sorge di buon mattino, il vedere come carche di vettovaglie forestiere sono colla piazza le vie d’intorno e come in brieve dai compratori si spogliano ».
Queste colorite notizie si hanno da un manoscritto della seconda metà del 1700, conservato nella Biblioteca covica Berio di Genova, intitolato Saggio storico della Città di Nove, Continua a leggere
L’apparato decorativo della Santissima Trinità
di CHIARA VIGNOLA
Le notizie pervenute in merito alla storia della confraternita della Santissima Trinità sono state pubblicate dagli storici locali sino al 1994[1]. L’insieme dei documenti studiati venne da quel momento in poi riposto dietro una finta porta e da allora se ne perse memoria, fino a che una ricerca accurata con il supporto del parroco della Chiesa di San Nicolò[2] ha permesso a chi scrive di ritrovare l’intero corpus d’archivio presso la medesima parrocchia. La lettura dei documenti permette di aggiungere notizie fondamentali che ci consentono di riscrivere la storia delle committenze e degli incarichi ad artisti e artigiani locali e genovesi, che lavorarono per i confratelli dal XVII secolo. Continua a leggere
I Negrone: una famiglia genovese a Novi
di DANIELA BARBIERI
Tra le molte stirpi nobiliari genovesi che in Novi hanno trovato un luogo dove investire, i Negrone emergono per l’estensione dei poderi agricoli e per la qualità delle loro dimore cittadine.
Le notizie sui Negrone a Novi fino ad oggi si sono concentrate sul puntuale e documentato studio condotto oltre vent’anni fa sul palazzo affacciato sulla piazza della Collegiata (oggi piazza Dellepiane)[1]. Noto anche come palazzo “delle Meridiane” si distingue, fra gli altri, per la presenza inconsueta di una nuvola affrescata al centro della facciata che accoglie due grandi gnomoni che segnano l’ora nelle meridiane, l’una secondo il calendario francese, e l’altra secondo l’ora italica, entrambe risalenti ai primi anni dell’Ottocento[2]. Continua a leggere