Francesco e Nicolò Girardengo

PICCOLA GALLERIA NOVESE

 Non tutti i residenti a Novi che passano in via Girardengo sanno chi sia il personaggio che dà nome ad una via tanto importante per la città da essere considerata la <nobile> tra le vie, un po’ come, fatte le dovute proporzioni, la celeberrima via Veneto di Roma e la non meno famosa via Montenapoleone di Milano.

     Quattro passi i Novesi vanno a farli in via Girardengo, altrimenti la passeggiata non avrebbe senso, così pure, se si devono incontrare degli amici, l’appuntamento è fissato senza altro in via Girardengo. La domenica poi la via Girardengo è gremita di folla vestita a festa che, quasi sfilasse su una passerella di alta moda, va con sussiego e contegno in <su> verso piazza Collegiata, e in <giù> verso porta Pozzolo; poi ancora in <su>, verso le falde del glorioso <Castello> e in <giù> verso l’aprirsi della vasta pianura padana: con un po’ di fantasia si potrebbe pensare che la via Girardengo, tagliando in due la <vecchia Novi> , congiunga idealmente  i lembi marginali del boscoso Appennino e della fertile pianura del Po.

     Ma quanti tra gli abitanti frequentatori di via Girardengo saprebbero dire chi è il Girardengo cui è intitolata la via? La maggior parte probabilmente è convinta che si tratti del campione del pedale, Comm. Costante, di cui Novi vanta i natali e che ha entusiasmato con le sue ben note imprese ciclistiche tutto il mondo sportivo.

     Ma sulla tavola marmorea della via il nome non è Costante, bensì Nicolò, sotto il quale sono riportate più in piccolo la qualifica di <tipografo> e una data in cui certamente le biciclette non si sapeva ancora che cosa fossero. Non si hanno notizie biografiche sicure su Nicolò Girardengo, si sa tuttavia che fu affiancato nella sua attività di tipografo da un Francesco Girardengo, con ogni probabilità suo fratello, e che entrambi dal 1479 fin verso la fine del secolo prestarono la loro opera successivamente nelle tipografie di Pavia, di Venezia, di Genova e, in proprio, in quel di Novi, associandosi nel loro lavoro ad altri tipografi come Antonio Carcano di Milano e Fra Cavallo Carmelita.  

     Erano tempi quelli in cui l’arte tipografica era ai suoi primi passi e in alcune città italiane, come Subiaco, Roma, Venezia, Milano, Pavia, Genova, e nella nostra piccola Novi, iniziavano la loro prima attività le prime rudimentali tipografie sotto la guida di appassionati pionieri.

     Da Nicolò Giuliani, autore di <Notizie sulla tipografia ligure sino al tutto il secolo XVI>, si apprende che in data 22 luglio 1490 a Venezia fu finito di stampare un Breviarium romanorum per Nicolaum Girardengum, registrato dal duca Cassano Serra come un <bell’ esemplare impresso su pergamena con eleganti miniature>.

     Sempre secondo il Giuliani, contemporaneamente a Nicolò appare un Francesco Girardengo che pubblicò parecchie opere in Pavia e in Venezia, tra cui <Pontani Ludovici consilia> del marzo 1485, <Nicolai Siculi Lectura> dell’aprile 1486 e, soprattutto una <Summa Baptistiniana> dell’aprile 1489, che il Capurro afferma accresciuta rispetto a quella di Nicolò stampata a Novi nel 1484. Anche il Giuliani conferma l’asserto del Capurro scrivendo che Nicolò pubblicò nel 1484 la <Summa Baptistiniana> della quale si hanno parecchi esemplari qui in Genova>. Una copia si trova nella Biblioteca Civica di Novi ed un altro esemplare sembra si trovi nel Museo Storico di Londra.

     Il Prof. Gian Franco Capurro, sotto lo pseudonimo <Giovanni da Novi>, pubblicò nel 1850 sul giornale <Il Provveditore di Novi> delle osservazioni su Nicolò Girardengo riportando, tra le altre cose, i quindici versi latini le cui lettere iniziali formano l’acrostico <Baptista de Salis>, il frate autore della <Summa Baptistiniana>.

     In Venezia Nicolò stampò altri libri, tra i quali i <Fioretti di San Francesco> nel 1480 e il < Breviarium  secundum consetuetudinem Romanae Curiae>nel 1481, tenendo con molto onore il campo negli annali della tipografia veneziana e lombarda.

     E’ giusto quindi che la via principale della nostra città sia intitolata a Nicolò Girardengo perché così si ricorda e si onora degnamente il più famoso dei nostri due concittadini che cinquecento anni orsono si distinsero nella nascente arte tipografica e tennero alto il buon nome della nostra Novi.

                                                                           Carlomagno Parodi

Articolo tratto da Novinostra n.1 – 1963


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