L’organo della Parrocchiale di Garbagna

di DON LINO TAMBURELLI

Cenni storici

Nell’inventario redatto alla morte dell’Arciprete Don Luigi Guarino nel 1668, tra le suppellettili della Chiesa Parrocchiale, quella precedente all’attuale, in stile romanico del 1300 circa si trova censito l’organo che era collocato sopra la porta centrale della facciata.

E’ l’organo attuale? Si può rispondere, documenti alla mano, affermativamente.

E’ stata ritrovata infatti, sul fienile del rustico dell’ex Beneficio Parrocchiale, la tavola superiore del somiere maggiore, e dai fori di appoggio delle canne, si ha la conferma della composizione fonica registrata dall’organaro Ferdinando Carcano (vedi elenco più avanti), ed anche il materiale fonico, dall’esame eseguito nell’officina organaria della famiglia Mascioni di Cuvio (VA), risulta della metà del 1600.

Alla costruzione della Chiesa attuale, l’organo fu smontato e imballato nell’attesa di ricollocarlo nella sua sede originaria appena fosse stata ultimata e dotata di ogni arredo necessario. Ciò avvenne nel 1777.

In un primo tempo si pensò ad un organo nuovo, vendendo quello seicentesco ad Anastasio Rovelli, ma si ripiegò invece sulla sua conservazione.

Fu collocato in una nuova cassa armonica, quella che si ammira tutt’oggi, e l’opera fu eseguita dal sullodato Anastasio Rovelli. Fino al 1828 furono operate delle riparazioni senza però stravolgere l’impianto fonico.

Nel 1828, nella notte tra il 9 e 10 ottobre, ci fu il terremoto che procurò danni rilevanti alla Parrocchiale, suprattutto nello spazio della navata e, in minor misura, al coro e quindi l’organo.

Si decise dalla Fabbriceria non solo la riparazione ma anche l’ampliamento. Il lavoro fu affidato all’organaro milanese Ferdinando Carcano, abitante in corso di Porta Comacina. Dal contratto stipulato con il medesimo abbiamo la composizione fonica del vecchio organo e le aggiunte programmate.

Vecchio organo: Aggiunte da Carcano:
Principale 1° (intero) Flauto in IV° Trigesima III
Principale 2° Bassi Flauto in XII° Trigesima VI
Principale 2° Soprani Flauto in XV° Flauto traverso 8
Ottava IV° Cornetto a tre canne Violoncello bassi
Decima V° Tromba bassi Corno inglese soprani
Decima IX° Fagotto Ottavino soprani
Vigesima II° Trombe soprani n. 12 Timpani
Vigesima VI° Contrabbassi n. 18 Violoncello e Corno Inglese
Vigesima IX° Tamburo sostituiti da Cromorno 8
Sesquialtera Tastiera di 52 tasti
Voce Umana I° Ottava Corta

ancora esistenti dopo l’attuale restauro.

Dopo il lavoro di Carcano, eseguito con perizia e collaudato da Luigi Perosi, nella metà del ‘800 iniziarono le deturpazioni che culminarono nel 1924 con le manomissioni dell’organaro Fedele Ottina di Torino.

Restauro e ricostruzione

Vari e gravi problemi ha posto il nostro organo a noi e ai Mascioni. Li riassumo in una sola domanda: cosa fare? Lo strumento aveva una sua storia, positiva e negativa. Positiva perchè antico, negativa perchè mal ridotto vuoi per gli anni, vuoi per le mani inesperte e presuntuose che l’hanno toccato. Non fu facile la scelta: rispettare la sua veneranda età e ricostruirlo “ad litteram”? Ci si chiedeva: ne vale la pena, sarà un lavoro duraturo? A far tutto nuovo c’era l’altro scoglio: possiamo con cuore tranquillo passare un colpo di spugna su tutto un passato?

Tra le ipotesi di lavoro esaminate si è scelta questa: ricostruzione dello strumento nella sua precedente composizione fonica eliminando però qualche grosso inconveniente.

Ciò ha portato a dividere lo strumento in due corpi separati e collocati in spazi diversi: il Grand’Organo (con la parte esistente dello strumento completando i registri mancanti o nei bassi o nei soprani) e l’Organo Positivo (con parte della precedente composizione fonica ma non più esistente, qualche aggiunta per meglio equilibrare le masse sonore).

Tale divisione è stata necessaria per ovviare ad alcuni inconvenienti, per es. le canne, come erano sul vecchio somiere, avrebbero permesso una buona intona-zione ed accordatura? Le riserve dei vari organari interpellati non erano poche ed in definitiva sono gli unici e più qualificati ad esprimere un giudizio.

La strada scelta non è stata facile e ad ogni passo sorgeva qualche difficoltà. Per amore di brevità accenno a qualcuna. Scelta delle canne e loro inventario.

Un attento esame da parte dei Mascioni, specie del sig. Enrico, ha portato alla scoperta che le canne, originariamente appartenenti ad un registro, erano state collocate su un altro, con conseguente modificazione nel taglio. Ciò ha richiesto uno studio supplementare per ricavarne le misure originali da qualche canna, per fortuna intatta, al fine di una corretta ricostruzione e restauro dei registri incompleti o mancanti.

Per una buona amalgama tra il vecchio e il nuovo si è dovuto procedere con estrema cautela ed intelligenza per non variare il taglio. Per i più competenti possiamo segnalare che le canne del vecchi organo hanno il taglio piuttosto stretto.

Per i dettagli dei lavori eseguiti possiamo dare un breve cenno: riparazione di squarci dell’anima e perciò dissaldatura del corpo della canna dal piede, pulitura accurata, rimozione d’ammaccature (e non erano poche), nuova intonazione di ogni singola canna ecc.

Il somiere maggiore è la parte che ha richiesto maggior cura e un’infinita pazienza. E’ stato aperto in ogni sua parte, revisionata ogni valvola di canna, sostituite tutte le molle, rifatta ogni impellatura, turati tutti i fori dei tarli e fessure, registrazione delle stecche, trattamento antitarlo. Così dicasi per la catenacciatura che era alquanto difettosa.

Possiamo affermare con sicura coscienza che lo strumento è rinato, nulla è andato perduto o distrutto, valorizzato ogni particolare, reso più pronto ed anche più pratico e più comodo.

Composizione fonica attuale

Grand’Organo (organo vecchio collocato nella cantoria di sinistra nella cassa  del 1777 di A. Rovelli)

Principale 1° 8’

Principale 2° 8’

Ottava 4’

XV

XIX

XXII

XXVI – XXIX

XXXIII – XXXVI

Viola bassi

Flauto 8

Flauto in IV

Flauto in XII

Flauto in XV

Voce umana 8

Tromba 8

 

Organo Positivo (parte nuova; collocato nella cantoria di destra e nella cassa di G. Alvigini)

Principale 4

Ottava 2

XV 1

Ripieno 2f

Flauto stoppo 8

Cornetto 2f

Cromorno 8

Tremolo

 

Pedale

Contrabbasso 16

Basso 8

Ottava 4

Controfagotto 16

Fagotto 8

Fagottino 4

5 combinazioni fisse

5 combinazioni aggiustabili

11 pedaletti

Totale canno n. 1436

 

N.B.   L’organo antico si può suonare con la trazione meccanica come nel 1600.

Senza danneggiare la trazione meccanica, il tutto è stato collegato alla consolle elettronica.


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